Come difendersi dalle segnalazioni illegittime alla Centrale Rischi

Segnalazioni errate o abusive possono danneggiare gravemente imprese e privati. Ecco la procedura per contestarle, i tempi da rispettare e le strategie legali più efficaci.

Essere segnalati alla Centrale Rischi della Banca d’Italia può avere conseguenze significative: difficoltà nell’accesso al credito, danni reputazionali e pregiudizi nei rapporti con clienti, fornitori e istituti finanziari. Tuttavia, non tutte le segnalazioni sono legittime. Errori materiali, valutazioni arbitrarie o veri e propri abusi da parte degli istituti di credito possono generare iscrizioni indebite, lesive dei diritti del segnalato. In questi casi è possibile agire, ma servono tempestività, competenza e una strategia ben strutturata. In questo articolo analizziamo come riconoscere una segnalazione illegittima, come contestarla e quali sono i rimedi legali a disposizione.

Cos’è la Centrale Rischi e quando si può parlare di segnalazione illegittima

La Centrale Rischi è un sistema informativo gestito dalla Banca d’Italia che raccoglie dati sui debiti verso il sistema bancario e finanziario. Le banche sono tenute a segnalare determinate esposizioni secondo criteri precisi. Una segnalazione è illegittima quando viene effettuata in assenza dei presupposti richiesti (ad esempio per importi inferiori alla soglia, in presenza di contestazioni sul credito, o in violazione delle garanzie contrattuali), oppure quando è frutto di errore o mancanza di trasparenza. Anche l’omessa comunicazione preventiva al cliente può rendere la segnalazione contestabile.

Come contestare la segnalazione: tempi, modalità e documentazione necessaria

La contestazione deve avvenire in tempi rapidi. È opportuno inviare una formale diffida all’istituto segnalante, richiedendo la rettifica o la cancellazione dell’iscrizione. La richiesta deve essere motivata e corredata da documentazione a supporto (contratti, corrispondenza, eventuali sentenze o perizie). Se la banca non risponde o rigetta l’istanza, è possibile rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) o, nei casi più complessi, agire in sede giudiziaria. È importante agire entro termini congrui, per evitare la cristallizzazione del danno.

Strategie di tutela: risarcimento del danno e azioni correttive

Oltre alla rimozione della segnalazione, il soggetto danneggiato può richiedere il risarcimento per i danni patrimoniali e non patrimoniali subiti, soprattutto se ha subito un rifiuto di finanziamento o un pregiudizio alla propria reputazione commerciale. In sede giudiziaria, è possibile ottenere provvedimenti urgenti (come l’ordine di cancellazione immediata) in presenza di gravi lesioni. Un’adeguata consulenza legale consente di valutare l’opportunità di agire, i margini di successo e i tempi stimati di definizione della controversia.