Cos’è e a cosa serve uno degli strumenti centrali della normativa sulla crisi d’impresa
Quando un’impresa o un professionista attraversa una fase di difficoltà economica, è fondamentale agire tempestivamente per evitare che il patrimonio venga aggredito da azioni individuali dei creditori.
In questo contesto, le misure protettive rappresentano uno strumento legale essenziale, previsto dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019), pensato per tutelare il patrimonio del debitore fin dalla fase iniziale delle trattative per la ristrutturazione del debito.
Cosa sono le misure protettive
La definizione è contenuta all’art. 2, lett. p), del Codice della crisi, che le descrive come:
“misure temporanee richieste dal debitore per evitare che determinate azioni dei creditori possano pregiudicare, sin dalla fase delle trattative, il buon esito delle iniziative assunte per la regolazione della crisi o dell’insolvenza”.
In sostanza, le misure protettive sospendono temporaneamente azioni esecutive e cautelari che i creditori potrebbero avviare contro il debitore, al fine di permettergli di condurre in modo ordinato e costruttivo le trattative per la ristrutturazione o la regolazione della crisi.
Quando e come si possono richiedere
Le misure protettive possono essere attivate:
- prima dell’accesso formale a uno degli strumenti di regolazione della crisi o dell’insolvenza (come ad esempio l’accordo di ristrutturazione o il concordato preventivo);
- contestualmente o in sovrapposizione alla procedura stessa.
Sono previste anche nell’ambito della composizione negoziata della crisi, introdotta per facilitare il risanamento delle imprese in difficoltà attraverso il dialogo con i creditori, senza dover ricorrere immediatamente a una procedura giudiziale.
Per ottenere le misure protettive, il debitore deve presentare una specifica richiesta al Tribunale competente, che ne valuta la sussistenza dei presupposti e può autorizzarne la durata iniziale fino a quattro mesi, con possibilità di proroga, fino a un massimo di dodici mesi, se le condizioni lo giustificano.
Quali effetti producono
L’effetto principale delle misure protettive è la “cristallizzazione” della situazione patrimoniale del debitore.
Durante il periodo di protezione:
- non possono essere avviate nuove azioni esecutive o cautelari da parte dei creditori;
- le azioni già in corso restano sospese;
- la protezione si estende non solo ai beni di proprietà, ma anche a quelli di cui il debitore ha disponibilità o godimento.
Questo consente al debitore di operare in un quadro più stabile e di avviare trattative reali ed efficaci con i creditori, evitando squilibri causati da iniziative individuali non coordinate, che potrebbero compromettere l’intero percorso di risanamento.
Qual è la logica di fondo?
La ratio dell’istituto è molto chiara: per affrontare in modo efficace una situazione di crisi, il debitore ha bisogno di tempo e protezione, senza essere esposto alla frammentazione delle azioni individuali che rischiano di compromettere ogni tentativo di soluzione.
Le misure protettive garantiscono un periodo di sospensione temporanea nel quale è possibile valutare e attuare un piano di ristrutturazione che tenga conto della posizione di tutti i creditori, nel rispetto della par condicio creditorum (cioè della parità di trattamento tra i creditori).Le misure protettive rappresentano uno strumento fondamentale nella gestione della crisi d’impresa.Consentono di preservare il patrimonio e di avviare trattative efficaci con i creditori in un contesto ordinato e controllato. Attivarle per tempo, con il supporto di professionisti esperti, è spesso decisivo per evitare il deterioramento della situazione economica e costruire un percorso di risanamento sostenibile.