Cosa prevede il Regolamento Europeo sulla privacy quando le decisioni sono prese in modo automatizzato
Negli ultimi anni il credit scoring è diventato uno strumento chiave per banche, finanziarie e piattaforme fintech nella valutazione del merito creditizio. Ma cosa succede quando questi processi sono gestiti interamente da algoritmi? E soprattutto: quali sono i diritti delle persone e delle imprese ai sensi del GDPR?
La questione è tutt’altro che secondaria. Quando il trattamento dei dati personali conduce a decisioni che incidono significativamente sulla vita economica di un soggetto – come la concessione o il rifiuto di un finanziamento – entrano in gioco precise garanzie normative.
Decisioni automatizzate: cosa dice il GDPR
Il Regolamento Europeo 2016/679 (GDPR) stabilisce che le persone hanno diritto a non essere sottoposte a decisioni basate unicamente su trattamenti automatizzati, compresa la profilazione, se queste producono effetti giuridici significativi su di loro (art. 22 GDPR).
Il credit scoring rientra spesso in questa categoria, perché:
- Analizza dati personali (finanziari, patrimoniali, comportamentali)
- Attribuisce un punteggio che può determinare l’accesso o meno al credito
- Produce effetti rilevanti sul piano giuridico o economico
In tali casi, il soggetto interessato ha diritto:
- A ricevere informazioni chiare sulla logica utilizzata dal sistema automatizzato
- A contestare la decisione e chiedere l’intervento umano
- A ottenere una valutazione alternativa non basata esclusivamente su algoritmi
Credit scoring e trasparenza: obblighi per banche e finanziarie
Le banche e le società che utilizzano sistemi automatizzati per il merito creditizio devono adottare misure tecniche e organizzative adeguate a garantire trasparenza e protezione dei dati. In particolare:
- Devono informare in modo esplicito l’utente se il punteggio è stato calcolato da un algoritmo automatizzato
- Devono giustificare il rifiuto di credito con elementi verificabili e comprensibili
- Devono garantire il diritto all’intervento umano, come previsto dall’art. 22, comma 3 del GDPR
La mancata osservanza di questi obblighi può dar luogo a violazioni della normativa privacy, con conseguenti sanzioni amministrative, oltre al diritto al risarcimento del danno da parte dell’interessato.
Tutela legale per imprese e privati: quando rivolgersi a un legale
Chi subisce una decisione automatizzata penalizzante – ad esempio il rifiuto di un prestito o l’esclusione da un finanziamento – può contestarla, soprattutto se mancano motivazioni chiare e trasparenti.
In questi casi è opportuno:
- Chiedere formalmente informazioni dettagliate sulla modalità di valutazione
- Verificare la legittimità del trattamento dati effettuato dal soggetto erogante
- Affidarsi a un avvocato esperto in diritto bancario e privacy, per valutare eventuali profili di illegittimità
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